Alcuni tra i nostri collezionisti dotati di maggiore animo tecnico, ci hanno chiesto perchè avessimo scelto di configurare i digital collectibles Bitmonds come Smart Contract, invece che come Non Fungible Tokens (NFT).
Per chi non lo sapesse, si tratta di due differenti metodologie di utilizzo della Blockchain.
Abbiamo cosi pensato di condividere le motivazioni di una scelta fatta fin da quando Bitmonds era solo un’idea su carta. E che consideriamo tuttora la giusta intuizione.
In quanto rappresenta la soluzione più flessibile, in uno scenario Blockchain ancora in grande mutamento, come quello di cui abbiamo parlato nel precedente articolo dedicato alla migrazione ad EOS.IO
Cercheremo di fornire il maggior numero di elementi, utilizzando un linguaggio il meno tecnico possibile, per rendere piacevole la lettura a tutti i nostri collezionisti.
Partiamo. Come? Parlando proprio del nostro pubblico.
La Vision di Vanilla Rocket nelle fondamenta del progetto Bitmonds.
Bitmonds rappresenta il primo elemento di un quadro più ampio della startup Vanilla Rocket, finalizzato alla piena diffusione della tecnologia Blockchain.
Il momento storico in cui l’azienda e l’idea del progetto sono nati è il 2018, l’anno successivo al boom delle ICO (Initial Coin Offering). Strumenti con cui le startup ottenevano liquidità in cambio dell’emissione di nuove crypto-monete.
Uno strumento valido sulla carta, perchè crea un contatto diretto tra azienda e investitori. Il problema è che molte di queste si rivelarono attività fraudolente, portando in quei mesi ad una grande diffidenza verso il modello ICO, le crypto-monete e la Blockchain stessa (accomunata erroneamente alle due precedenti).
Vanilla Rocket nasce con la Vision di introdurre i vantaggi della tecnologia Blockchain nella vita del maggior numero di persone, senza chiedere esperienza in crypto-monete o addirittura conoscerle.
Un concetto che il nostro CEO citava in un articolo di Startup Magazine a Gennaio 2019, mese di lancio del progetto Bitmonds:
“Con il progetto Bitmonds.com puntiamo ad introdurre due elementi di innovazione. Innanzitutto il concetto di Digital Luxury Item. Sarà normale indossare un Bitmonds su smartwatch o perché no su device dedicati, al pari di un gioiello. Poi intendiamo dimostrare che Blockchain non è solo crypto-monete….. Questo modello “ibrido” Blockchain + valute fisiche, riteniamo permetterà di avvicinare meglio il pubblico al settore, esattamente come sta accadendo nel mercato dell’auto con le ibride, strada necessaria nel medio periodo per arrivare alle auto elettriche per tutti”
Il progetto Bitmonds parte da questa base e ne estende ulteriormente il bacino di utenza, con il concetto di collezionabile da indossare nella vita di ogni giorno e non da nascondere in una bacheca di vetro, per esprimere una passione o il mood della propria giornata.
Chi come noi ama la tecnologia Blockchain, comprenderà che solo una diffusione alla portata di tutti può rendere il modello davvero universale.
Il concetto di decentralizzazione negli NFT e Smart Contract
Come citavamo in precedenza, esistono principalmente due modelli utilizzabili: NFT e Smart Contract.
Cercando di restare su concetti semplici, un NFT è un token, ovvero un oggetto sulla Blockchain come ad esempio le crypto-monete. Ma a differenza di queste, non è intercambiabile con un altro simile. Due monete dello stesso valore sarebbero perfettamente identiche tra loro. Ogni NFT rappresenta invece un asset unico.
Gli Smart Contract sono programmi software, operanti sui nodi della Blockchain, che permettono di compiere azioni al verificarsi di determinate condizioni. La loro applicazione è stata ipotizzata in molti settori, tra cui quelli assicurativo e immobiliare. Permettono di scrivere in modo certificato e sicuro i dati, come ad esempio la generazione di un nuovo Bitmonds con determinate caratteristiche, il suo number id e i dati del proprietario.
Non esiste maggiore o minore decentralizzazione tra i due modelli, in quanto questa “qualità” viene fornita dalla Blockchain e non dallo strumento utilizzato. Ovvero da un database distribuito, con copie identiche su migliaia di nodi della rete. Decentralizzato appunto.
Anche la Non Fungibilità (unicità) viene ugualmente raggiunta operando su uno Smart Contract.
Ci sarebbero dubbi che l’atto di vendita di un auto, registrato su uno Smart Contract, si riferirebbe ad uno specifico esemplare e non ad un modello identico nelle caratteristiche? No.
Nei dati scritti sulla Blockchain, un database decentralizzato in migliaia di copie, non possono esistere due Bitmonds con lo stesso number id o caratteristiche di dettaglio.
Ma se un’azienda fallisce, un NFT resta vivo e uno Smart Contract muore?
Non esattamente. Purtroppo se un’azienda del settore chiude, resta una riga di codice in entrambi i casi. Ci teniamo ad essere sempre molto trasparenti.
E’ vero che, tecnicamente, un NFT potrebbe essere reso “fisico” su appositi supporti e scambiato senza l’esigenza di un’azienda alle spalle, ma la realtà è che la maggior parte degli NFT al momento della creazione chiedono un link contenente la grafica dell’asset.
In genere questa è inserita su un server. Se un’azienda fallisce, si suppone che smetta di pagare il servizio di hosting e la struttura grafica di un NFT sparisce.
Questo tema è presente soprattutto in quei progetti NFT che lasciano autonomia ai propri collezionisti nel definire la grafica di un asset digitale, per controllare che non vengano creati oggetti che possano rappresentare un insulto di genere, razza o religione.
Il rischio reale, nel caso di un fallimento dell’azienda promotrice, è uguale tra i due modelli.
Se vi fosse una decentralizzazione anche degli elementi grafici, quanti di voi credono davvero che un progetto potrebbe sopravvivere, senza un’azienda ad alimentarne il marketing o ad esempio stringendo accordi con nuove squadre di calcio da inserire sulle cards digitali?
Posso vendere solo utilizzando la Showcase centralizzata e fruire della pubblicità che riuscite a fare voi?
In realtà è esattamente il contrario. Ammettiamo di essere forse stati troppo poco chiari sulla reale potenzialità di quello che abbiamo creato.
La Showcase sul sito Bitmonds è solo uno degli strumenti a disposizione. Abbiamo strutturato l’account di ogni collezionista, in modo che potesse condividere l’Url della propria sezione My Bitmonds (mostrando quelli attualmente in vendita), per poter scatenare la più forte arma di comunicazione esistente. Voi collezionisti.
La vostra immaginazione e spirito di iniziativa nel condividere ovunque la vostra vetrina Bitmonds o integrarla in altri strumenti che vi possono venire in mente. Questo permetterebbe ai Bitmonds di raggiungere ogni angolo del globo.
Quanti di voi sanno che Ebay ha creato la sezione Crypto & Virtual Collectibles?
Perchè non inserire i Bitmonds in vendita e sfruttare tutte le opzioni di Ebay (come Asta, Compralo subito, Pagamenti agili o Feedback utente)? Le vendite chiuse su Ebay potrebbero essere gestite come la vendita di ogni altro collezionabile fisico. Dopo la chiusura e il pagamento, il Bitmonds potrebbe essere “spedito” in sicurezza dal venditore tramite le normali funzionalità del portale Bitmonds. E’ solo un esempio di quello che intendevamo dire nelle righe precedenti.
Osserviamo quotidianamente gli andamenti delle vendite di NFT su portali dedicati come OpenSea, in genere visitati solo da esperti del settore blockchain.
Il numero di transazioni, rispetto alla quantità di progetti presenti è davvero bassa.
Perchè limitarsi a questi strumenti, dedicati solo a chi ha competenze di termini come wallet, metamask, crypto-monete, invece che usarne altri dedicati ad un reale pubblico di massa?
Inoltre abbiamo visto troppi progetti, cloni di Cryptokitties, apparire su quel portale, vivere di un breve momento di Hype e poi morire velocemente. In parte riportando alla memoria il discorso delle ICO.
Questo fenomeno ci preoccupa, per le ricadute negative che potrebbe avere sull’intero settore del collezionismo digitale. Anche per questo ci piace essere un caso tecnologicamente unico, ma anche non essere inseriti in una lista infinita di progetti.
Ma cosi si perdono occasioni di visibilità e aumentare le transazioni?
Parliamo di dati reali registrati su OpenSea nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo:
- Gods Unchained – 15 milioni di $ raccolti al momento del lancio, 13793 Ethereum transati fino ad ora, ma solamente 60,68 negli ultimi 7 giorni.
- Cryptokitties – 12 milioni di $ raccolti dal fondo di Ben Horowitz, 63412 Ethreuem transati fino ad ora, ma solamente 382 negli ultimi 7 giorni
- Sorare – 4 milioni di $ raccolti da e.ventures, 8850 Ethereum transati fino ad oggi, di cui 470 negli ultimi 7 giorni.
- F1 Delta Time – la famosa auto da F1 digitale venduta a 110000$ di cui parlavamo in questo articolo, 2280 Ethereum transati in totale e solo 59 negli ultimi 7 giorni.
Anche in un periodo storico di crisi economica globale, non ci sembrano esattamente numeri da far girare la testa, soprattutto se rapportati all’enorme quantità di risorse che questi progetti hanno raccolto finora. Ci sembrano percorsi molto simili, con un finale già scritto.
Giusto completare il quadro con temi legati alla mancanza di KYC e rispetto delle normative AML, che spesso i progetti basati su NFT tendono a dimenticare, cosa molto pericolosa per aziende con sede in Europa. A voi individuare a chi ci riferiamo.
Consigliamo di valutare le proposte sul mercato da ogni punto di vista.
La nostra proposta è chiara. Puntare ad un mercato più grande della nicchia di crypto esperti, un reale mass market che veda in Bitmonds non solo l’ennesimo collezionabile digitale su Blockchain, ma anche per tutto il mondo a contorno che stiamo creando (Wearability Fashion, Loyalty Program…).
Come faccio ad avere garanzie di successo?
Ci spiace, ma non ce ne sono. NFT e Smart Contract sono sullo stesso livello.
Ci piace essere sempre chiari e trasparenti come nessun’altro lo sarebbe. Siamo fatti cosi.
NFT inoltre è una scelta che fa ricadere sull’utente finale l’aumento dei costi di transazione di un digital collectible. Nei mesi scorsi noi abbiamo pagato fino a 12$ in Ether per le registrazioni di una transazione.
Tutto ciò è stato trasparente per i collezionisti di Bitmonds. Non per quelli dei progetti NFT.
Anche in questo, siamo rimasti fedeli alla nostra Vision aziendale: Blockchain per tutti in modo trasparente.
Per cui, l’unica garanzia possibile è quella di sposare la Vision di un’azienda e di un progetto in toto. Nel nostro caso è stata dichiarata ed immutata fin dalle prime interviste rilasciate.
Ci piace pensare di essere maratoneti e non sprinter.
Vogliamo arrivare nel tempo a completare tutto quello che abbiamo in mente.
Anche se il 2020 rappresenta per tutte le aziende una maratona con l’aggiunta di altissimi ostacoli. 🙂
In chiusura. Non escludiamo che in futuro il progetto Bitmonds possa trasformarsi in un NFT.
Al momento la nostra soluzione da le stesse garanzie in termini di decentralizzazione e sicurezza, ma maggiore flessibilità in caso di migrazione, fino ad un assestamento dello scenario Blockchain.
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