Oltre 11500 Startup ad oggi lavorano con la tecnologia Blockchain per rispondere alle esigenze di aziende e consumatori. In questo settore sono stati indirizzati 10 miliardi di finanziamenti, metà dei quali solo negli ultimi due anni. Numeri che testimoniano la grande attenzione verso questa tecnologia, in cui viene da molti riconosciuto un utile strumento per rivoluzionare un gran numero di settori, grazie alla possibilità di registrare informazioni in modo sicuro e decentralizzato.
Per molti anni il termine Blockchain è stato associato e spesso confuso con il concetto di cryptovaluta. In effetti proprio grazie al progetto Bitcoin, il primo ad utilizzare concretamente questo tipo di tecnologia, più di dieci anni fa abbiamo iniziato a sentire parlare di questa nuova metodologia di gestione dei dati.
Negli ultimi anni però si è potuto assistere ad un cambio di paradigma che ha permesso di capire il vero potenziale di questa tecnologia. L’attenzione nei confronti della Blockchain, inizialmente ristretto a sviluppatori e trader, si è allargata coinvolgendo gli addetti ai lavori in svariati settori, dalla Sanità alla Pubblica Amministrazione, dal Gaming al Retail, ma non solo.
Cos’è la Blockchain, come funziona e quali vantaggi può offrire? Cerchiamo di dare alcune risposte e ipotizzare in quale modo la Blockchain rivoluzionerà interi settori del mercato.
Blockchain: funzionamento, vantaggi e utilizzi
Esistono molte definizioni di Blockchain, ma il modo più semplice per comprenderne il funzionamento è quello di concepirla come un database contenente informazioni, aperto alla scrittura e distribuito in moltissime copie uguali. Il termine Blockchain deriva dalla struttura di questo archivio, che possiamo immaginare come una lunga catena composta da blocchi di dati collegati tra loro e in continuo aumento.
Le informazioni sono distribuite in una rete globale composta da migliaia di nodi di interscambio di dati. Ad esempio la rete Ethereum, utilizzata dal progetto Bitmonds, è composta oggi da circa 8000 nodi. Un nodo è il punto in cui un’informazione può essere creata, ricevuta o trasmessa.
Questa lunga catena di blocchi è decentralizzata, ovvero non controllata da un’ente centrale con il diritto esclusivo di gestirne le informazioni. Questa è una delle principali differenze dai classici database centralizzati e anche il motivo per cui questa tecnologia non ha attirato l’entusiasmo degli enti di intermediazione nella gestione dei dati. La Blockchain viene soprannominata spesso la Nuova Internet e, come fece a suo tempo il web, potrebbe contribuire a rendere più democratici alcuni settori.
Esistono soluzioni intermedie di Blockchain, non interamente decentralizzate, ad oggi utilizzate solitamente nell’ambito di contesti aziendali privati.
All’interno della catena, un’operazione che sembrerebbe modificare un dato, in realtà non cancella la traccia delle operazioni precedenti, mantenendo intatta la storia che ci ha portato fino a quel valore finale. Questo è un’ulteriore elemento di sicurezza fornito da questo modello tecnologico.
Per scrivere dati su un blocco della Blockchain servono un consenso e delle chiavi private. L’accesso viene crittografato utilizzando la formula dell’equazione esponenziale, che prevede un punto di partenza e infiniti punti di arrivo (il che rende complesso risalire al punto di partenza).
La decentralizzazione e l’impossibilità di cancellare informazioni sono gli elementi che rendono il modello Blockchain estremamente sicuro. A differenza dei database centralizzati, non vi è un solo punto di accesso, questo significa che un utente intenzionato a manipolare un dato dovrebbe alterare simultaneamente tutte le copie del distribuite sulla rete.
Questa tecnologia rappresenta una concreta soluzione in tutti i settori in cui serva:
- registrare e condividere i diritti di proprietà di un prodotto o l’accesso ad un servizio
- connettere fornitori e clienti per effettuare transazioni economiche in modo sicuro, senza pagare servizi di intermediazione
- tracciare un alto numero di dati e in continuo cambiamento, tenendo traccia indelebile della cronologia delle modifiche
- accedere rapidamente e a livello globale ad informazioni centralizzate
- certificare la storia di un bene dal produttore fino al consumatore
Blockchain e Cryptovalute, una visione limitata
Come anticipato, l’utilizzo della Blockchain è stato per molti anni legato al mondo dei Bitcoin e delle cryptovalute in generale, portando purtroppo spesso i meno informati a credere che fossero sinonimi.
Per sintetizzare il funzionamento di Bitcoin, lo si può definire come una nuova valuta decentralizzata che, per essere utilizzata necessita di portafoglio virtuale. Ad ogni portafoglio viene associato un indirizzo (l’equivalente di un IBAN). Ogni transazione tra due portafogli virtuali viene resa sicura attraverso una chiave privata, una firma che tutela chi invia e chi riceve soldi e impedisce che la transazione venga alterata.
Quando avviene una transazione, tutti i nodi della rete aggiornano il registro.
Se siete arrivati fino a questo punto dell’articolo, avete cosi compreso come la Blockchain sia un modello tecnologico e una cryptovaluta sia una delle tante tipologie di progetto che vi si possa costruire sopra.
Uno degli esempi in cui la Blockchain ha avuto maggiore successo (o insuccesso per alcuni) è stato nell’ambito del Crowdfunding e dei finanziamenti alle Startup. Attraverso quelle che sono state chiamate ICO (Initial Coin Offering), le Startup che sviluppano soluzioni Blockchain, possono ricevere finanziamenti direttamente da privati, evitando i classici processi di selezione e valutazione delle banche. L’azienda emette token ai propri investitori i quali, in caso di successo della Startup, vedrebbero aumentarne il valore in ottica di una rivendita o utilizzo per avvalersi dei servizi della Startup.
I token possono essere paragonati alle azioni di un’azienda quotata in borsa e ugualmente possono subire oscillazioni di valore.
Anche in questo caso di può comprendere come la Blockchain sia solamente un modello tecnologico alla base di un modello di business, in questo caso finalizzato al finanziamento di una Startup.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un utilizzo indiscriminato delle ICO, spesso con finalità fraudolente, grazie alla loro grande capacità di attrarre capitali. Principalmente da investitori privati, attratti da false promesse, con un livello di rischio molto diverso da quello di un investitore istituzionale abituato a gestire il tasso di mortalità delle Startup.
A fare le spese di tutto questo è stata purtroppo anche il modello Blockchain, spesso anche dai media accomunato senza distinzione a quei progetti che su di esso hanno basato modelli di business poco corretti.
Blockchain non è solo Bitcoin: i diversi utilizzi di questa tecnologia
La Blockchain non è quindi solo Bitcoin o ICO, grazie alla trasparenza, immutabilità, tracciabilità e sicurezza che può offrire, è possibile prevedere applicazioni di questa tecnologia in numerosi settori. Vediamone alcuni esempi.
Sanità
Grazie alla Blockchain è possibile creare fascicoli sanitari per ogni paziente per tenere traccia di eventuali patologie croniche o allergie, condivisi tra le strutture ospedaliere dell’intero globo o in base al movimento del paziente. Questo offrirebbe una maggiore possibilità di creare diagnosi accurate e tempestive sulla base della storia medica del paziente.
Alcuni esempi di realtà che si stanno muovendo in questa direzione sono Connectingcare, un’applicazione che raccoglie i progressi dei pazienti dimessi dall’ospedale, Humanity.co che consente alle persone di selezionare l’utilizzo dei propri dati medici.
Catena di approvvigionamento
E’ possibile creare una filiera aperta, in cui produttori, addetti alla logistica, responsabili marketing, rivenditori e consumatori possono trovare informazioni sulla provenienza e lo stato di ogni singolo prodotto.
I dati sono aggiornati ad ogni stadio del processo che porta il prodotto fino al consumatore. I benefici più evidenti sono ipotizzabili in ambito alimentare: grazie alla tracciabilità di ogni informazione significativa, i produttori possono far conoscere in modo più trasparente la storia dei propri prodotti.
Walmart sta sperimentando l’utilizzo della Blockchain per tracciare il percorso degli ortaggi.
DeBeers sta lavorando ad un progetto simile con i diamanti fisici. Maersk, compagnia di spedizione, registra sulla catena le informazioni sensibili dei propri container.
Assicurazioni
Attraverso un database condiviso e distribuito, le forze dell’ordine potranno verificare in tempo reale la copertura assicurativa, si eviterebbe inoltre la formulazione di più richieste per lo stesso incidente e il pagamento potrebbe avvenire in maniera automatica con un notevole risparmio di tempo.
La Blockchain ridurrebbe i costi di intermediazione oltre ad offrire accesso rapido ad informazioni aggiornate.
Musica
La gestione dei diritti sulla proprietà intellettuale è da sempre un problema in ambito musicale. Con la Blockchain si risolverebbe il problema della remunerazione di artisti, autori e musicisti che contribuiscono alla realizzazione e diffusione di un prodotto.
Attraverso l’utilizzo di smart contracts, ogni addetto ai lavori potrebbe venire remunerato automaticamente in base alla sua quota di partecipazione.
Mediachain, startup acquistata da Spotify, lavora con l’obiettivo di creare una piattaforma in cui ogni opera è identificata e registrata con le informazioni sul contenuto. PeerTracks sta sviluppando una piattaforma di streaming musicale in cui sono gli utenti a pagare direttamente gli artisti. Mycelia consente agli artisti di vendere i propri brani direttamente ai fan senza alcuna etichetta discografica.
Banca e Finanza
Il settore in cui gli sviluppi di questa tecnologia potrebbero essere più immediati è quello bancario, per il numero elevato di intermediazioni contenute nel processo di business. In questo ambito, l’utilizzo della Blockchain quale sistema di gestione del denaro decentralizzato ridurrebbe il costo delle commissioni delle banche oltre a garantire massima sicurezza e affidabilità nelle transazioni.
Bank Hapoalim in collaborazione con Microsoft, sta realizzando una piattaforma su blockchain per gestire le garanzie bancarie.
Circle permette il trasferimento di denaro e sette differenti criptovalute attraverso un semplice messaggio, senza alcuna commissione di cambio. SALT offre l’opportunità di richiedere prestiti in contanti pagando in criptovalute. Ripple è una rete di pagamento per trasferire denaro nel mondo, utilizzata ora anche da American Express.
Internet of Things e altri
Anche settori innovativi come quello IoT trarrebbero beneficio dall’utilizzo di una tecnologia che consentirebbe lo scambio dati e la comunicazione rapida e sicura tra prodotti connessi, registrandone anche l’identità e la proprietà.
Alcuni grandi produttori di auto del calibro di BMW, Ford, General Motors e Renault hanno dato vita insieme al progetto Mobility Open Blockchain Iniziative (Mobi), che punta a sviluppare applicazioni che permettano alle automobili di comunicare tra loro, identificarsi a vicenda, raccogliere dati durante il viaggio e fare pagamenti in modalità autonoma.
I limiti della Blockchain e possibili soluzioni
La caratteristica principale degli utilizzi della Blockchain è la registrazione di informazioni. Talvolta però, soprattutto quando si parla di beni fisici, le informazioni sull’identità, sulla produzione e sulle transazioni non garantiscono l’autenticità e l’integrità del prodotto.
Non vi è garanzia che quest’ultimo non sia stato alterato lungo la filiera. È questo uno dei limiti più importanti di questa tecnologia applicata ai beni materiali, il fattore umano. Mentre ad oggi resta molto valida come soluzione per i servizi o i prodotti completamente digitali.
Altri elementi che rappresentano un punto di miglioramento di questa tecnologia riguardano le prestazioni di registrazione e il fatto che molti dei progetti che utilizzano la Blockchain richiedano ad oggi una conoscenza dell’utilizzo delle Cryptovalute da parte del consumatore finale.
Vediamo ora come il progetto Bitmonds sia riuscito a superare queste limitazioni, arrivando a sfruttare al pieno delle potenzialità la tecnologia Blockchain.
Quando si parla di un prodotto nativo digitale, come i Bitmonds, la sicurezza di autenticità viene garantita dal suo stesso utilizzo. Nessuna della funzionalità previste per un Bitmonds potrebbe essere utilizzata altrimenti (Album, Showcase, Wearability, Gift, Loyalty Program).
Inoltre la registrazione delle caratteristiche tecniche e di proprietà di ogni Bitmonds sulla Blockchain permettono di essere certi della sua effettiva rarità.
A livello prestazione, la registrazione dei Bitmonds sulla rete Ethereum avviene con una tecnologia proprietaria multi-wallet che permette di scalare nel tempo le performance in modo coerente con l’evoluzione del progetto. Oltre che di individuare i momenti della giornata in cui i costi registrazione siano più convenienti.
Da sempre inoltre i Bitmonds si configurano come un progetto alla portata di ogni utente, scegliendo in questo momento di non accettare Cryptovalute per il pagamento. Questo con l’obiettivo di far entrare il modello Blockchain nella vita delle persone per apprezzarne le qualità, senza l’obbligo di avere competenze tecniche elevate o assumersi il rischio delle fluttuazioni di cambio.
Tecnologicamente i Bitmonds si configurano come Digital Collectibles registrati su uno Smart Contract Ethereum. Altri progetti in passato hanno utilizzato NFT per gestire il loro prodotto. La scelta del team di Bitmonds è andata in una direzione diversa, per riuscire a beneficiare a pieno dei vantaggi della Blockchain (sicurezza, rarità, autenticità, registro di dati), ma senza legare l’esito di un progetto e del duro lavoro investito, oltre che i capitali dei collezionisti, alle evoluzioni di una singola rete Blockchain. Cosa che una soluzione NFT comporterebbe.
Attualmente le reti Blockchain a disposizione sono diverse e non è ancora certo quale nel corso degli anni si configurerà come standard di settore. Ogni giorno escono soluzioni nuove per migliorare i limiti sopra riportati, da parte di team di lavoro sparsi nel globo. In un settore ancora acerbo, i Bitmonds hanno scelto di configurarsi come smart contract, mantenendo la flessibilità di spostarsi un domani su una Blockchain migliore qualora quella Ethereum dovesse rivelarsi una scelta peggiore. Un NFT non permetterebbe lo stesso tipo di flessibilità e non offrirebbe quindi le stesse garanzie ai clienti del progetto.
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Fonti
Reddit: https://www.reddit.com/r/ethereum/comments/bqji3o/how_many_total_nodes_does_ethereum_have/
Forbes: https://www.forbes.com/sites/jessedamiani/2017/11/06/simplyvital-health-blockchainrevolutionize-healthcare/#743ae801880a
Venture Beat: https://venturebeat.com/2018/09/06/hu-manity-co-uses-ibm-blockchain-to-giveyou-the-right-to-control-your-personal-data/
Forbes: https://www.forbes.com/sites/biserdimitrov/2019/12/05/how-walmart-and-others-areriding-a-blockchain-wave-to-supply-chain-paradise/#5c1cc1687791
Reuters: https://www.reuters.com/article/us-anglo-debeers-blockchain/de-beers-tracksdiamonds-through-supply-chain-using-blockchain-idUSKBN1IB1CY
Internet of Business: https://internetofbusiness.com/ford-renault-gm-bmw-ibm-co-found-mobiblockchain-consortium/